Il dottoreBompiani, Milano, 1976, pp. 189 Pino lo chiamano così, il dottore, perché qualche anno alla facoltà di Medicina lo ha passato e ha fatto un po’ di pratica in ospedale. Ma Pino non ha messo radici, non ha finito niente di quello che ha cominciato, non ha una casa propria e vive in quella del fratello Alceste, di sua cognata Marisa, che lo accudisce come fosse un secondo marito. Pino non sa come ricambiare, non può ricambiare, perché è nello stesso tempo fuori e dentro il circuito degli affetti familiari: porta in casa un po’ di soldi, che guadagna smerciando foto pornografiche per le quali posa come modello. Questo finto “dottore” è il personaggio esemplare di un momento della storia d’Italia in cui tutto sembra sistemato, in cui sembra che le cose vadano nel senso giusto, quello indicato da Mussolini. Ci si prepara alla guerra, non c’è opposizione, solo un senso di spossatezza, di non partecipazione, di accidia politica.
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